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Point de Vue 25 sept 47 (n° 132)

Publié le par antoiniste

Point de Vue 25 sept 47 (n° 132)

Auteur : Directeur de la publication : Maurice Penin
Titre : Les Antoinistes
Éditions : Point de vue, 3e année - N° 132 - 25 septembre 1947 - 24 pages

    On peut lire un article consacré à l'antoinisme dans la série "À la découvert des religions inconnues" du magazine Point de Vue.

    Sous une photographie de Germaine Krull, on lit la légende suivante : CETTE CURIEUSE PHOTOGRAPHIE a été prise par un reporter indiscret au cours d'une cérémonie antoiniste. L'objectif a fixé les fluides malsains s'échappant de ce corps douloureux.
    Sous la photographie de l'intérieur du temple de Jemeppe, avec le Père et la Mère, on lit : LE CULTE ANTOINISTE compte quarante-sept temples de ce genre, ouverts à tous, surtout à ceux qui souffrent.

    L'article est le suivant :
    LES ANTOINISTES offrent la guérison par la prière quotidienne
    C'EST peut-être parce qu'il était un simple ouvrier mineur des environs de Liége que Louis Antoine, fondateur d'une religion qui compte aujourd'hui des milliers d'adeptes en Europe, a compris qu'il fallait avant tout, pour réussir dans le métier de prophète, s'adresser à l'humanité souffrante. Les temples parisiens du culte antoiniste, rue du Pré-Saint-Gervais et rue Vergniaud, sont ouverts jour et nuit, à tous les déshérités, pour lesquels l'existence est d'abord un purgatoire.
    Les servants du culte refusent tout paiement en espèces. Ils offrent gratuitement des prières en guérison des maux du corps qui, disent-ils, ne sont que les conséquences de nos erreurs passées. Pour débarrasser l'être des fluides néfastes qui l'habitent, il faut s'adresser avec ferveur à la miséricorde divine. Ces cérémonies d'exorcisme sont publiques. Elles se déroulent devant les effigies photographiques grandeur nature du Père Antoine, de sa compagne, la Mère Antoine, et devant l'arbre de la Science.

Point de Vue 25 sept 47 (n° 132)

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L'origine de la vie en italien

Publié le par antoiniste

«La vita è eterna, essa è dappertutto. I fluidi esistono anch’essi all’infinito e dall’eternità. Noi siamo immersi nella vita e nei fluidi come il pesce nell’acqua. I fluidi si susseguono l’un l’altro e sono sempre più eterei; si distinguono in funzione dell’amore; dovunque questo esiste c’è vita, giacché senza vita l’amore perde la propria ragion d’essere. È sufficiente che due fluidi siano in contatto per mezzo di un certo grado di calore solare perché i loro due germi di vita si dispongano a entrare in rapporto. Così la vita si crea un’individualità e diventa operante».

Issue de la traduction italienne de l’Erreur spirite
(L’errore dello spiritismo, p.240-241) de René Guenon.

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La loi de la conscience en italien

Publié le par antoiniste

Legge della coscienza:

«Vi dirò come dobbiamo intendere le leggi divine e come esse possono agire su di noi. Voi sapete che si riconosce che la vita è dappertutto; se esistesse il vuoto, anche il nulla avrebbe la sua ragion d’essere. Posso ancora affermare una cosa, ed è che l’amore esiste anch’esso dappertutto, e così come c’è l’amore, c’è l’intelligenza e la coscienza. L’amore, l’intelligenza e la coscienza riuniti costituiscono un’unità, il grande mistero, Dio. Per farvi comprendere che cosa sono le leggi devo ritornare a quello che ho già ripetuto riguardo ai fluidi: ce ne sono tanti quanti i pensieri; noi possediamo la facoltà di manipolarli e di definirne le leggi, con il pensiero, secondo il nostro desiderio di agire. Quelli che imponiamo ai nostri simili, nello stesso modo si impongono a noi. Queste sono le leggi interne, chiamate generalmente leggi di Dio. Quanto alle leggi esterne, dette leggi di natura, esse sono l’istinto della vita che si manifesta nella materia, si riveste di tutte le sfumature, assume forme numerose, incalcolabili, secondo la natura del germe dei fluidi ambientali. Così è per tutte le cose: tutte hanno il loro istinto, perfino gli astri che si librano nello spazio infinito, si dirigono con il contatto dei fluidi e descrivono istintivamente le loro orbite. Se Dio avesse stabilito leggi per andare a lui, esse sarebbero un ostacolo per il nostro libero arbitrio; o relative o assolute, esse sarebbero state obbligatorie, giacché non avremmo potuto dispensarcene per arrivare al fine. Ma Dio lascia a ciascuno la facoltà di stabilire le proprie leggi, secondo la necessità; è un’altra prova del suo amore. Tutte le leggi devono avere soltanto la coscienza come fondamento. Non diciamo perciò “leggi di Dio”, bensì “leggi della coscienza”. Questa rivelazione discende dai principi stessi dell’amore, di quell’amore che trabocca da ogni parte, che risiede nel centro degli astri e nel fondo degli oceani, di quell’amore il cui profumo si manifesta dappertutto, che alimenta tutti i regni della natura e mantiene l’equilibrio e l’armonia in tutto l’universo».

Issue de la traduction italienne de l’Erreur spirite
(L’errore dello spiritismo, p.240) de René Guenon.

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Dix principes en italien

Publié le par antoiniste

Dio parla:

Principio primo:
Se mi amate
non lo insegnate a nessuno,
perché sapete che io risiedo
soltanto nell’uomo.
Non potete affermare che esista
una bontà suprema se mi isolate dal prossimo.

Principio secondo:
Non credete in colui che di me vi parla,
in cui è l’intenzione di convertirvi.
Se rispettate tutte le credenze
e chi non ne ha,
saprete, nonostante l’ignoranza,
più di quel che egli potrebbe dirvi.

Principio terzo:
Non farete la morale a nessuno,
sarebbe provare
che non agite bene,
perché essa non si insegna con la parola
ma con l’esempio,
e il non vedere il male in niente.

Principio quarto:
Non dite mai che fate la carità
a qualcuno che vi sembra nella miseria:
sarebbe far intendere
che sono senza considerazione, che non sono buono,
che sono padre cattivo,
sono un avaro,
che non toglie la fame ai suoi rampolli.
Se vorrete agire verso i vostri simili
come veri fratelli,
non farete la carità che a voi stessi,
lo dovete sapere.
Poiché niente c’è di bene fuori della solidarietà,
avrete fatto soltanto, verso di loro,
il vostro dovere.

Principio quinto:
Cercate sempre di amare chi chiamate
«il vostro nemico»:
è per insegnarvi a conoscervi
che ve lo metto sul cammino.
Vedete in voi il male più che in lui:
sarà il miglior rimedio.

Principio sesto:
Quando vorrete conoscere la causa
delle vostre sofferenze,
a cui siete soggetti sempre a ragione,
la troverete nella incompatibilità della
intelligenza per la coscienza,
che tra loro instaura termini di paragone.
Non potrete provare sofferenza
che non sia per farvi notare
che l’intelligenza si oppone alla coscienza;
è ciò che importa non ignorare.

Principio settimo:
Cercate di compenetrarvene
perché anche la più piccola sofferenza è dovuta alla vostra
intelligenza che vuole sempre di più possedere;
essa si fa della clemenza un piedistallo,
e vuole che tutto le sia subordinato.

Principio ottavo:
Non vi lasciate dominare dalla vostra intelligenza
la quale cerca solo di elevarsi
sempre più;
essa calpesta la coscienza,
adducendo che la materia è, che
causa le virtù,
mentre contiene soltanto la miseria
delle anime che voi chiamate
«abbandonate»,
che agirono soltanto per soddisfare
la propria intelligenza che le ha sviate.

Principio nono:
Tutto quel che per voi è utile, per il presente così come
per l’avvenire,
se non avrete dubbi,
vi sarà dato per sovrammercato.
Educatevi, vi ricorderete il passato,
vi tornerà alla memoria
che vi è stato detto: «Bussate, vi aprirò.
Io sono nel conosci te stesso...».

Principio decimo:
Non crediate di far sempre
bene quando date assistenza a un fratello;
potreste fare il contrario,
frenare il suo progresso.
Sappiate che una grande prova
sarà la vostra ricompensa,
se lo umiliate e vi fate rispettare.
Quando volete agire,
non abbiate cieca fiducia in quello che credete,
anche questo vi potrebbe far deviare;
fondatevi sempre sulla coscienza
che vuol dirigervi, essa non può ingannarvi.

Issue de la traduction italienne de l’Erreur spirite
(L’errore dello spiritismo, p.236-238) de René Guenon.

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Auréole de la conscience en italien #2

Publié le par antoiniste

«Un unico rimedio può guarire l’umanità: la fede. Dalla fede nasce l’amore: quell’amore che ci indica nei nostri nemici Dio stesso. Non amare i propri nemici significa non amare Dio; giacché è l’amore che portiamo ai nostri nemici che ci rende degni di servirlo; è il solo amore che ci faccia veramente amare, perché è puro e vero».

Issue de la traduction italienne de l’Erreur spirite
(L’errore dello spiritismo, p.240) de René Guenon.

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Antoine le Guérisseur (Le Midi socialiste, 23 juillet 1912)

Publié le par antoiniste

Antoine le Guérisseur (Le Midi socialiste, 23 juillet 1912)

ON CROIT OU ON NE CROIT PAS

Antoine le Guérisseur

UN ENFANT MEURT FAUTE DE SOINS

                                                  Paris, 22 juillet.

    La mort récente d'Antoine Guérisseur avait déjà révélé au grand public les étrangetés de cette religion nouvelle.
    On n'aurait cependant pas cru que l'orthodoxie de ses adeptes put aller jusqu'au crime. Le cas qui s'est présent, hier, en plein Paris, peut ne pas demeurer unique. Rien qu'à ce point de vue, il mérite d'attirer l'attention des pouvoirs publics.
    Dans la rue de la Parcheminerie habitait un couple d' « antoinistes ». Ils occupaient au numéro 4, une sorte de baraque en planches, au-dessus de laquelle on pouvait lire cette enseigne : « Sacs et bâches, Jules Leclercq ».
    L'homme était âgé de 42 ans. Sa compagne, une femme Mathilde Sautel, âgée de 37 ans, le secondait dans son industrie. Ils étaient venus là, il y a environ un mois, en sortant de la rue Saint-Julien-le-Pauvre, ou, dans la maison portant le numéro 8, ils avaient demeuré pendant près d'un an.
    Quoiqu'ils fussent casaniers, Leclercq et sa compagne n'avaient pas manqué, par leurs allures mystérieuses et leur mine austère, de piquer la curiosité de leurs voisins.
    Des gens qui avaient pu pénétrer cher eux avaient remarqué que les murs de leur chambre étaient tapissés de gravures et d'emblèmes religieux. On les croyait dévots ; mais dans ce milieu de travailleurs parisiens on ne supposait pas qu'ils fussent les adeptes d'une croyance bizarre.
    Dimanche dernier, leur petite Antoinette, une fillette de quatre mois, tombait malade. On le sut vaguement dans le voisinage ; mais comme les Leclercq n'étaient pas d'humeur sociale, on s'abstint de leur venir en aide.
    Hier malin, l'enfant succombait. Force fut à Leclerc d'aller au bureau de l'état civil déclarer le décès. Quelques heures plus tard, le médecin de la mairie venait, dans la bicoque de la rue de la Parcheminerie, examiner le corps du bébé. Frappé de certaines circonstances, le pratricien interrogea le fabricant de sacs et lui demanda quel médecin avait soigné la petite Antoinette.
    – Je n'ai pas appelé de médecin, lui répondit Leclercq. Ma femme et moi nous avons prié sur elle. Dieu n'a pas voulu la guérir. Nous acceptons sa volonté.
    Surpris, comme on le pense, par cette réponse, le médecin avisa aussitôt M. Melin, commissaire de police. Celui-ci se rendit à son tour auprès de Leclercq et de la femme Sautel.
    Les deux « antoinistes » lui répétèrent que c'était délibérément qu'ils avaient négligé de procurer à la fillette les soins d'un homme de science. Ils étaient « antoinistes », c'est dire qu'ils n'admettaient aucune autre intervention que celle de la Providence pour la guérison des maux du corps.
    Comme la loi pénale française ne reconnaît pas encore aux parents le droit de priver leurs enfants des soins médicaux, M. Melin ne put faire autrement que d'inculper Leclercq et la femme Sautel et de les envoyer au dépôt.
    Ajoutons qu'au cours de son enquête, le commissaire a appris qu'alors qu'ils habitaient rue Saint-Julien-le-Pauvre, les deux « antoinistes » avaient déjà perdu un premier enfant, âgé de 26 mois. Bien que le permis d'inhumer leur eût été alors accordé, M. Melin n'est pas éloigné de croire que le pauvre petit a dû succomber dans les mêmes circonstances que la petite Antoinette.

Le Midi socialiste, 23 juillet 1912

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Albert-Louis Caillet - Manuel bibliographique des sciences psychiques ou occultes (1912)

Publié le par antoiniste

Albert-Louis Caillet - Manuel bibliographique des sciences psychiques ou occultes (1912)

Auteur : Albert-Louis Caillet
Titre : Manuel bibliographique des sciences psychiques ou occultes (en 3 volumes)
Éditions : Lucien Dorbon, libraire, 6 rue de Seine, 6 – Paris, 1912, pp.45-46

 

Extrait concernant l’Antoinisme :

328 ANTOINE LE GUÉRISSEUR. – Louis ANTOINE, dit « le Guérisseur » né à Mons-Crotteux (Belgique), en 1846, fut d'abord mineur, puis employé aux usines Cockerill, et en dernier lieu aux Forges et Tôleries Liégeoises, à Jemeppe-sur-Meuse (Province de Liège). Il a créé en Belgique un mouvement spiritualiste fort important, un peu du genre de la « CHRISTIAN SCIENCE ». Il guérit, comme Jean Sempé, l'abbé Julio, l'évêque Oliver C. Sabin, etc., par la méthode généralement dénommée « Traitement mental », c'est-à-dire par la seule influence psychique, sans contact, ni suggestion. Cette méthode est décrite dans l'ouvrage (en anglais) du Yogi RAMACHARAKA : « Psychic Healing », 1906, 185 pages.
    [Titre sur le plat du cartonnage d'éditeur :] Culte ANTOINISTE. Révélation par ANTOINE LE GENEREUX. [En faux-titre :] Révélation par Antoine le Guérisseur.
    [Sans titre, ni aucune indication ; mais JEMEPPE-lez-LIEGE, F. Deregnaucourt. 1910]
    In-8°, de 9 ff. n. c., 195 p. LXXIV P., 2 ff. n. c. Cartonnage d'éditeur, toile pleine noire, Titre en BLANC sur le plat. (3 fr.).

    Débute par une biographie d'Antoine le Guérisseur, ou le « Généreux ». La « Révélation » publiée dans ses pages a été « faite dans son Temple de Jemeppe-sur-Meuse, le dimanche de 10 heures « à midi, de 1906 à 1909 ».
    « ... Des milliers de cures, tant physiques que morales ont été obtenues, et s'obtiennent encore journellement au contact du GUERISSEUR que nous pouvons appeler à juste titre : « Le Régénérateur de l'Humanité ».
    La deuxième partie est intitulée « Le Couronnement de l'Œuvre révélée ».
    Dix Principes en prose révélés par Antoine le Guérisseur. – Loi de la conscience. – L'Origine de la Vie. – Le Rôle de Dieu. – La Non-Existence du MAL. – La PRIERE. – La Science et la Foi. – L'importance de la Pensée.  – La Science et les phénomènes Psychiques. – L'Intelligence et la Foi. – L'Amour et la Solidarité. – La FOI et la CHARITE. – Comment nous progressons. – TOUT SAVOIR. C'EST TOUT AIMER. – Le MOI Conscient et le MOI Intelligent. – Dieu pourrait-il avoir créé la Souffrance ? – L'Existence de DIEU est la Négation de la Matière et l'Existence de celle-ci, la Négation de celle de DIEU.
    Deuxième Partie : « Le couronnement de l'Œuvre révélée. »
    L'Arbre de la Science de la vue du MAL. – Le Libre Arbitre. – UNITE INDIVIDUELLE DE L'ENSEMBLE. – Apparence de la Réalité. – REINCARNATION. – Intelligence. – Le Mystère AMOUR INTELLIGENCE & CONSCIENCE. – Cause, Développement et Perfectionnement de l'Etre. – Etc.

 

Le livre dont parle A.L. Caillet n’est disponible qu’en anglais, gratuitement sur le site archive.org. Yogi Ramacharaka serait en fait le pseudonyme de William Walker Atkinson. Les mêmes idées sont développées sous son vrai nom, en français, dans le livre La force-pensée : son action et son rôle dans la vie (1927).

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Développement, L'intelligence humaine comparée à l'instinct animal, p.18

Publié le par antoiniste

    Nous procédons moralement par le moi conscient et matériellement par le moi intelligent.

Développement de l'Enseignement du Père, L'intelligence humaine comparée à l'instinct animal, p.18

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Développement, L'intelligence humaine comparée à l'instinct animal, p.12-13

Publié le par antoiniste

 

 

 

 

 

    Mais si cette faculté nous induit dans l'erreur, que devons-nous faire pour nous rassurer ? Lutter contre tout ce qu'elle fait envier, nous rentrerons en nous-mêmes et y puiserons les moyens de nous améliorer ; c'est en persistant dans cette voie que nous recouvrerons notre sensibilité qui nous permettait d'agir autrefois réellement. Ainsi notre progrès s'accomplira ; nous serons d'autant plus réjouis par notre instinct que nous avons souffert pendant tout le temps qu'il a été l'instrument de l'intelligence qui nous relie à la matière ; nous serons par lui reliés à la Divinité mais avec d'autant plus d'amour que nous en étions dépourvus.

Développement de l'Enseignement du Père, L'intelligence humaine comparée à l'instinct animal, p.12-13

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Développement de l'Enseignement du Père, L'intelligence humaine comparée à l'instinct animal, p.11

Publié le par antoiniste

Développement de l'Enseignement du Père, L'intelligence humaine comparée à l'instinct animal, p.11

    Qu'est devenu cet instinct dont la sensibilité nous rendait certains en tout ? Il existe toujours, il n'est que voilé par l'intelligence qui grandit de plus en plus à son détriment en nous rendant d'autant moins accessibles à la réalité.

Développement de l'Enseignement du Père, L'intelligence humaine comparée à l'instinct animal, p.11

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